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Un oceano di sardine non può diventare un’idea

Le sardine contro Matteo Salvini

Sardine dappertutto. Sardine ovunque ed in quantità tale da stupire i più esperti pescatori dell’Adriatico, che di  questo prelibato pesce traggono a riva tonnellate e tonnellate. Non pensavano che avrebbero lasciato i banchi dei mercati per riempire piazze su piazze, fino a diventare un nuovo fenomeno politico, una specie di setta mistica, votata alla dissacrazione di un noto personaggio politico della Lega, più che a proporci, trepidanti come siamo, un nuovo disegno politico, preciso, innovativo, quasi simile all’esperienza dei penta stellati di Grillo. Questi, dai e poi dai, una “cosa” concreta, simile a partito, l’hanno imposta a milioni di italiani, in uno dei momenti più critici della vita politica nazionale. Il popolo era stufo della muffa che aveva ovattato il paese e voleva la novità assoluta, che avrebbe dovuto scardinare quello che, ormai, era un sistema diventato troppo vecchio, da far fuori. E’ nata una congregazione politica, salutata con giubilo da milioni di elettori, fino a farne il primo nuovo partito, da cui partire per la rinascita o la resurrezione, fate voi, della stanca Italietta.

Le piazze, senza tante storie, si sono riempite di grillini, fino ad ottenere la partecipazione ad un governo reale, ora con i comunisti e prima con Salvini, il capo popolo degli agguerriti leghisti che, dicono loro, sempre duro ce lo hanno avuto. Forse per troppa durezza il connubio si è sciolto, ma il governo, cambiata maglia, è ancora sulla cadrega, a dettar legge.

All’orizzonte, come un improvviso vento del Sahara, quattro scaltri giovani, partoriscono la brillante idea di emulare San Pietro di Galilea e, miracolo dei miracoli, senza rete, attirano tante di quelle sardine, pesce azzurro  per eccellenza, da riempire , piazza dopo piazza, di giovani senza bandiere, senza fumogeni, con lo scopo dichiarato di contestare sempre quel gran pestifero che risponde al nome di Salvini che, guardate che bella novità, deve essere raso al suolo dalla vita politica, per le sue nefandezze, per le sue idee a loro invise, ma assai gradite a milioni di persone. E’ una missione, ormai, lanciata da Mattia Santoni, cucciolo di casa Prodi, che come una nuvola nera avvolge o stravolge Il cervello gregario di ragazzi, per lo più studenti che di studiare pare proprio non ne abbiano tanta voglia. Scendono in piazza, comunque, come attratti da un  pifferaio magico; si radunano a catena in tutte le città, perchè nessuna vuole mancare alla chiamata del “verbo” che scende, tal spirito santo, dall’Olimpo.

E noi, un po’ anziani, anzi anziani del tutto, siamo ben seduti in panchina o poltrona ad aspettare i nuovi proclami, i nuovi programmi, le nuove proposte che, una volta attuate, riporterebbero lo stivale a galleggiare meglio delle sardine. Finora, purtroppo, solo chiacchiere vaghe e ripetitive dal testo stucchevole, che ha per base musicale una vecchia “Bella ciao”, che cantavano le mondine del Polesine, avendo le cosce inzuppate d’acqua fino alla zona vaginale e che sarà spalleggiata anche da “Bandiera rossa” di triste memoria. Le sardine, fatto salvo il giorno di festa assicurato dalle manifestazioni che finora, bisogna dirlo, hanno tenuto un comportamento civile,  non osano definirsi partito o qualcosa di simili, preferendo rimanere nel limbo del mondo politico, in attesa, una volta cresciute, di essere fagocitate dal Partito,  che si fa chiamare Democratico, perchè, bambini e bambine senza bandiere e prive di tessere, non se ne sono mai viste in giro. Che scherzo è questo, cari ragazzi. Avete in mente solo di abbattere Salvini con la complicità del clero, fatto da malandrini di preti, non tutti, che del Cristo Redentore se ne fregano, perchè in Padania vive un Attila da eliminare. Ragazzi, sicuramente intelligenti e figli di genitori laboriosi, vi siete mai fermati seduti sugli scalini di una chiesa a chiedervi “adesso che facciamo? Vogliamo emulare Di Maio, correre anche noi per un posticino in parlamento, fare come fanno tutti, o sarà meglio che torniamo a studiare e prenderci un bel diploma o una laurea che è ancora meglio, e pensare al nostro futuro per viverlo dignitosamente? Fatevi sta domanda e poi decidete se abbracciare la carriera politica seriamente e, in questo caso, Zingaretti vi comprerebbe con due caramelle, o vivere da cittadini normali, con idee proprie. Vedete, non è per comando divino che voi dobbiate cancellare solo Salvini, perche sarebbe una crociata inutile e persa già in partenza, per la forza che ha alle spalle, di gente di ogni ceto, che crede alle sue promesse, visto che voi non ne avete ancora partorita una sola, dico una sola , per cui la massa vi possa seguire. Attenti figlioli, arrivati ai limiti del burrone, tanti inchioderanno i piedi e vi lasceranno cadervi dentro, senza pietà.

Sappiatelo bene, questo è un paterno consiglio: da un oceano di sardine sfuggenti non potrà mai nascere la forza di una idea vincente.

di Giovanni Labanca