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Parrocchiani coraggiosi e forti di ars et labor

Ogni volta che mi devo occupare di questa simpatica squadra, mi torna in mente il mio tanto amato collegio San Nicola di Lagonegro, dove ho trascorso la mia vita da studente, dagli esami di ammissione alla scuola media (una volta si usavano ed era un gran bene) dal 1956, al diploma magistrale del 1963. Non sono più giovane. E perché, direte voi? Presto detto. Allora la Spal militava in serie A e non ne sapevo, come tanti, il significato, ma solo la città, Ferrara e, per felice combinazione, la bella moglie bionda del Direttore, la signora Paola, era di Ferrara e fu a lei che lo chiesi: Società Polisportiva Ars et Labor. All’inizio, era formata da ragazzi di un collegio di preti che avevano posto a base della loro vita il lavoro e l’impegno di creare qualcosa.
Ha avuto anche un po’ di gloria nel suo cammino, fino a militare in serie A. Ora, poverina, con tutto il suo labor, non riesce a distaccarsi dal penultimo posto in classifica e nel pomeriggio si troverà di fronte, nella sua tana, l’Inter di Coppa, reduce da una “partitazza” come direbbe José Altafini, Mazzola per i brasiliani, per rassomigliare al noto Valentino, papà di Sandro. E cosa bisogna fare contro l’Inter? Ce lo dice il presidente Walter Mattioli, visibilmente preoccupato, come logico che sia. “Affrontare l’Inter proprio adesso, non è proprio una bella fortuna. Non abbiamo, comunque, paura, sperando in un calo di tensione dei nerazzurri che hanno dato l’anima e ai quali vanno i miei complimenti. Speriamo siano sazi. Noi non possiamo essere contenti della nostra posizione e, nonostante ottime prove, non decolliamo. Non pretendo una vittoria, sarebbe sciocco solo a pensarlo, ma in una prova di orgoglio, quella sì. I miei ragazzi stanno bene, mister Semplici li tira su a dovere. Sarà un bel pomeriggio, statene certi”.
A proposito, il miglior termometro della situazione è sempre il mister per capire come stanno le cose.
“Peccato che abbiamo parecchi ragazzi infortunati, tra cui Di Francesco, e quindi tutta la squadra può risentirne, ovviamente e non è roba da poco. Abbiamo fatto dei miglioramenti e lo abbiamo dimostrato. Con Petagna possiamo pungere abbastanza e gli altri non saranno meno pericolosi. L’Inter ha dei fenomeni in attacco e non sembra risentire affatto della mancanza di Icardi. Il tempo per risalire la classifica ce lo abbiamo e restare un altro anno in A non ci dispiacerebbe affatto, ma oggi proprio non mi sembra la gara da cui cominciare. Ci proveremo, per dovere e per necessità. Anche noi tutti facciamo i complimenti agli amici nerazzurri per l’ottima prova di Champions”.
La penultima che sfida la seconda non dovrebbe fare pronostico, ma nel calcio, amici di Stadio5, la palla è sempre tonda.

di Giovanni Labanca