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Oggi si vota: scheda, arma letale tra le mani

E' un dovere votare

Elezioni europee 2019

Oggi si vota: scheda, arma letale tra le mani
Oggi, tutti noi cittadini italiani, con consapevolezza più o meno avvertita, abbiamo in mano quella che possiamo definire una autentica “arma letale”, nel senso buono della parole. Il potere distruttivo, comunque, è grande, se pensiamo che con una semplice crocetta sulla scheda, possiamo cambiare il destino dell’Italia e quindi, il nostro. E’ un dovere votare ed è, altresì, esprimere una preferenza che la nostra Costituzione ci assegna. Fatto il dovuto preambolo che la politica ha stancato tutti, che vorremmo i nostri parlamentari essere sottoposti alle più atroci torture per le nefandezze che hanno compiuto negli, dobbiamo varcare quella tendina che ci separa dalla cabina elettorale e vergare con un segno il partito o il none del candidato preferito. Inutile ripetere a iosa “io non vado a votare, tanto non cambia mai niente”. E’ inutile perché a votare ci vanno gli altri per te, cosa che non fa piacere a nessuno, perché ai posti di comando andranno politici non di tuo gradimento. E allora, elettore carissimo, perché morderti le mani se non hai espletato una tua sacrosanta prerogativa?
Questo, appena descritto, amici lettori, è chiaramente un invito a recarsi alle urna, dalla quale dovrà e potrà uscire un Paese diverso. Al voto, specialmente nelle domeniche estive, ci vanno in pochi, come abbiamo visto, dove pochi sta per il massimo al 55,5 %. L’altra metà del cielo penserà sempre e solo ai fatti propri, tra rimpianti e inutili pentimenti.
Il voto, stavolta, riguarda quello europeo e tante amministrazioni comunali. E’ ugualmente importante, anche se tantissimi, quasi la maggioranza, ha dell’Europa una considerazione che rasenta l’indicibile, per come è questa accozzaglia di paesi, sempre in lite tra loro, solo figurativamente composti in una unione di troppe stelle per poter brillare. In poche parole, questa Europa non va giù, specialmente dopo i tentativi che sta facendo il Regno Unito di sfilarsi, anche se i lord si sono sempre considerati autonomi, al tal punto da non voler adottare, sin dal primo momento, la famigerata moneta unica, quel maledetto euro che ci ha dimezzato gli stipendi e fatto raddoppiare i prezzi, mentre i vari governi, specialmente il nostro, ballava allegramente la tarantella sulle aie del Pollino, al suono delle zampogne.
Fa effetto, ancora e purtroppo, la frase pronunciata troppo avventatamente, da Romano Prodi che, in un momento di estasi, ebbe a dire che con l’Euro saremmo diventati più ricchi, mentre al contempo, la Tacher, da Londra, gli rispondeva esattamente il contrario. E così è stato, con grosso conseguente mal di pancia per tutti, causa costo della vita che misuriamo, giorno dopo giorno, sempre più elevato.
Il cittadino, con il voto, non pensa che verrà cambiato granché, ma con tutta la buona volontà, può solo sperare che almeno una delle tante promesse elettorali venga mantenuta: l’onestà. Ecco, basterebbero esempi della pratica di questa parola che suona strana a Bruxelles, per ridare un barlume di fiducia al cittadino europeo e sentirsi almeno più vicino a quelli egli altri stati membri.
Qualcosa di positivo dobbiamo anche segnalarlo,come i fondi europei che vengono sparsi a pioggia, ma che solo in Italia rimangono nei cassetti , in attesa di essere spesi. Succede anche questo, per gravi colpe di amministratori regionali incapaci.
Per chiudere queste pacifiche, brevi e sincere considerazioni, invitiamo ad andare a votare, anche perché le partite importanti del campionato, per due posti in Champions League e per non retrocedere in B, si giocheranno alle 20.30.
Il tempo per votare, in nome della Costituzione lo abbiamo e impariamo a sfruttarlo con giudizio, se vogliamo far capire che il potere è ancora in mano al popolo e che esso ha in tasca l’arma letale per ambiare le cose.
di Giovanni Labanca