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San Siro sulle spine, e se stasera?

"Spetta al'Inter fare le prime mosse e a noi risponderle con i toni giusti"

Non si gioca, stranamente in un anonimo lunedì, una semplice partita di fine stagione, quando le due squadre in campo hanno avuto già scritto il verdetto del loro campionato.
Non è così per questa Inter-Chievo, non tanto per la squadra di Verona, già retrocessa in B, dopo undici anni nella massima serie, anni in cui non è stata la solita pecorella sacrificale, ma un squadra ben allenata da Del Neri, che ha portato parecchio scompiglio, non esclusi quelli procurati all’Inter proprio nei momenti topici del campionato. Sedici volte si sono affrontate i nerazzurri con i gialli del pandoro, con 9 vittorie e tre pareggi. Bilancio positivo, senza dubbio, ma sempre risicato e mai trovato con la dovuta scioltezza.
Stasera, il Chievo può giocare con la massima tranquillità, perché il suo campionato è già finito e può divertirsi a fare impazzire il Biscione come un gatto alle prese con un gomitolo di lana. È l’Inter, invece a tirar fuori il suo coraggio, se ne ha ancora, per fare quei tre punti finali per mantenere stretto il terzo posto per il passaggio alla Chanpions. Trema Spalletti e tremano anche i bauscia nerazzurri, consapevoli di dover passare un’altra nottata di maggio con i brividi lungo la schiena. Ci sono abituati, perché proprio con il Chievo hanno perso punti preziosi in passato e quindi si aspettano una gara convincente e nulla più.
Noi, dice il presidente Luca Campedelli alla vigilia della gara, abbiamo già dato in questo campionato e siamo pronti a giocarci, fino in fondo, i punti in palio, con lo sfizio di rendere vita difficile alla squadra di Spalletti. Non dico che vinceremo, sarebbe troppo da megalomani, ma una pagliuzza nell’ingranaggio dell’Inter potremmo sempre buttarcela, con le conseguenze funeste che possono derivarne. Sia chiara, comunque, una cosa, noi giocheremo al massimo per dare continuità all’onestà del campionato“.
Per mister Mimo Di Carlo sarà l’ultima panchina contro i nerazzurri. Lascerà Verona con un bel carico di Pandori dopo aver dato ottima prova del suo lavoro allenando una squadra giovane che può far bene per il repentino ritorno in serie A.
Io sono tranquillo per come mi sono comportato, sia con la squadra, sia con la presidenza. Abbiamo lavorato in piena sintonia, in buoni rapporti, ma abbiamo subito troppi contraccolpi e la classifica ci ha penalizzato. La serie B servirà a rivedere al meglio i piani della società, per un repentino ritorno tra le grandi. Abbiamo giocato sempre un buon calcio, con vittorie inaspettate fuori casa e stasera, ultima esibizione a San Siro, vorremmo fare la stessa identica cosa. Avremo di fronte una squadra arrabbiata e noi non possiamo farci niente. Spetta al’Inter fare le prime mosse e a noi risponderle con i toni giusti“.
Una bella serata alla Hitchcock sarà questa che sta per andare in onda, Qualcuno trema, tanti altri si aspettano una Inter, senza se e senza ma.
di Giovanni Labanca