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Letizia Moratti Presidente

Intervista all'Avvocato Adriana Sara Pozzi, presidente dell'Associazione Lombardia Migliore e candidata nella lista civica Letizia Moratti Presidente

Letizia Moratti (Terzo Polo) Letizia Moratti (Terzo Polo)

Il 12 e 13 febbraio gli abitanti della Lombardia voteranno per l’elezione del prossimo consiglio regionale. Gli schieramenti sono chiari, Attilio Fontana, presidente di Regione uscente, sfidato da Pierfrancesco Majorino (PD), Mara Ghidorzi (Unione Popolare e DE.Ma.) e Letizia Moratti (Terzo Polo).

Buongiorno Avvocato Pozzi, oltre ad essere una professionista molto impegnata ha deciso di impegnarsi anche in “politica”, perché?

Si, sono avvocato e mamma di un bambino di sei anni, lavoro in proprio da diciotto anni, mi occupo di diritto civile, famiglia e minori;

Avv. Adriana Sara Pozzi, presidente Associazione Lombardia Migliore
Avv. Adriana Sara Pozzi, presidente Associazione Lombardia Migliore

sono presidente dell’Associazione Lombardia Migliore e candidata nella lista civica Letizia Moratti Presidente. Come altri professionisti candidati nella nostra lista civica, non ho mai fatto politica ma ho deciso di mettere a disposizione la mia professionalità e le mie competenze, con la convinzione e l’entusiasmo di chi vuole traghettare la Regione nel futuro rendendola migliore per tutti.

Come nasce la decisione di diventare “Presidente di Lombardia Migliore”? e cos’è “Lombardia Migliore”?

Lombardia Migliore è l’Associazione che supporta ed esprime la lista civica Letizia Moratti Presidente. L’associazione è nata dopo un lungo ed attento lavoro di ascolto del territorio regionale con l’intento di riavvicinare la politica alle esigenze della società civile e di riportarla al servizio delle persone.

Ho creduto fin dall’inizio in questo progetto che mi è apparso nella sua semplicità, profondamente innovativo, ho partecipato assiduamente sia alle riunioni preliminari sia alla costituzione della rete sul territorio ed alla costituzione stessa dell’associazione, essendone socia fondatrice, da ultimo ho avuto l’onore di essere stata indicata da Letizia Moratti al ruolo di presidente dell’Associazione.

Perché Letizia Moratti ha scelto di candidarsi alla presidenza della Regione, non le erano state offerte alternative?

Certo, le erano state offerte molte alternative, che a tratti ci hanno fatto tremare pensando di veder deragliare il nostro progetto, ma Letizia Moratti è sempre sta convinta che questa fosse la sua e la nostra strada e non ha mai ceduto alle lusinghe, talvolta interessate, di coloro i quali ambivano ed ambiscono tuttora al governo della Regione. La Dott.ssa Moratti ha agito con grande coerenza e trasparenza  mossa dall’idea di poter veramente fare la differenza e portare quel cambiamento di passo di cui la Regione ha assoluto bisogno, soprattutto in questo periodo di crisi dovuto prima al Covid ed attualmente alla guerra in Ucraina

Lei, ed i sostenitori della Moratti, cosa ne pensa di 18App? Più in generale cosa pensa di fare Letizia Moratti sulla Cultura, una volta eletta Presidente della Regione Lombardia?

Il Bonus Cultura è stato introdotto dal Governo Renzi nel 2016, primo in Europa. Che si tratti di un investimento importante e formativo lo dimostra il fatto che il bonus è stato introdotto negli anni successivi anche dalla Francia, dalla Spagna e più di recente dalla Germania. Negli anni è diventato strutturale e sarebbe un peccato tagliare i fondi alla cultura; vogliamo raddoppiare gli investimenti per la cultura.

Letizia Moratti, come noto, ha molto a cuore i bisogni delle persone, fra questi, senza dubbio rientra la formazione. Abbiamo predisposto un programma particolarmente innovativo ed attento, le cui basi sono state tessute da professori ed esperti; specifico che il nostro è un programma aperto e continuiamo a lavorare su più fronti, raccogliendo idee, suggerimenti, proposte da parte di docenti e studenti: stiamo proseguendo anche con i tavoli in materia di formazione, nonostante il programma sia già stato presentato. Pensiamo ad una scuola digitale, innovativa, a migliori interazioni fra scuola e mondo del lavoro, a divenire attrattivi per laureati e ricercatori italiani ed esteri.

Letizia Moratti ha sottolineato che in Lombardia ci sono alcune Province (se non ricordo male parlava di due Province) con un pil inferiore alla media italiana: cosa pensa di fare per “risolvere” questa situazione?

È vero, le Province cui fa riferimento sono Lodi e Pavia e purtroppo hanno un pil inferiore alla media nazionale. Letizia Moratti, che peraltro ha visitato più volte le due Province, si è già recata a Londra dove ha incassato l’appoggio di investitori italiani ed esteri, peraltro per somme molto rilevanti,  al fine di portare le due Province, così come tutte le Province, ai livelli di Milano, in particolare con progetti di rigenerazione urbana e sviluppo in ambito commerciale e di housing.

Altra parte degli investimenti saranno utilizzati in progetto di housing per gli studenti fra Milano e Monza

La casa: un problema annoso. Cosa pensate di fare per l’edilizia pubblica o convenzionata? E per aiutare i giovani che vengono a studiare in Lombardia?

Il problema casa è particolarmente importante, basti pensare che è una delle ragioni per cui nella classifica annuale del Sole24ore sulla qualità della vita nelle città Milano è scesa dal secondo all’ottavo posto.

Oltre a quanto appena  anticipato in tema di housing per gli studenti, lo strumento dell’housing sociale, in particolare per i giovani, i professionisti nel mondo della sanità, gli insegnanti e le persone con disabilità, può rivelarsi uno strumento fondamentale per confermare la ricerca di giustizia sociale e le capacità attrattiva dei capoluoghi lombardi. Inoltre, abbiamo affrontando tutte le materie collegandole ed intersecandole fra loro, superando il metodo a “silos” sino ad ora utilizzato in Regione e i temi ambientali e la transizione ecologica sono in primo piano e permeano tutte le questioni cui possono essere legati, dall’edilizia, all’energia, alla ristrutturazione urbana.

Parliamo di termovalorizzatori, cosa ne farete?

In Lombardia i termovalorizzatori sono 13 e, peraltro, vantano un sistema di emissioni fra i più evoluti. Credo che ipotizzare la dismissione degli impianti non sia un’opzione ma che al contrario debbano essere potenziati e ottimizzati sul modello bresciano, che fornisce teleriscaldamento a oltre il 50% delle abitazioni della zona. Vogliamo rendere gli impianti sempre più efficienti e sicuri, riducendo al minimo le emissioni di polveri sottili, incrementando i processi di riciclaggio e risparmiando le materie vergini.

Come pensate di gestire il tema Energia?

Come dicevo riteniamo imprescindibile una grande attenzione ai temi ambientali a cui il tema dell’energia  è strettamente legato, il che impone serie considerazioni in ordine alla transizione ecologica ed energetica, su cui stiamo tenendo numerosi tavoli di lavoro.

La valorizzazione delle fonti energetiche rinnovabili può contribuire significativamente all’aumento dell’autonomia energetica dell’Italia, resa ancora più necessaria dalla crisi innescata dalla pandemia  e dal conflitto Russia – Ucraina. Vogliamo prevedere soluzioni immediate o a breve termine, a medio termine e nel lungo periodo al fine di innescare un cambiamento che vada oltre il quinquennio 2023 – 2028 segnando un percorso virtuoso verso una rivoluzione green.

Questo periodo storico, più che in passato, evidenzia gravi difficoltà legate al lavoro , al costo del lavoro stesso e all’infinita burocrazia…

Certo, un tema particolarmente rilevante è quello relativo al lavoro e all’impresa: è necessario sostenere le imprese e i lavoratori, i commercianti e gli artigiani lombardi, attraverso la digitalizzazione, la crescita e la formazione continua del capitale umano. Bisogna affrontare il tema del rafforzamento strutturale e finanziario delle aziende facilitando l’accesso al credito, promuovendo una burocrazia facile e prevedendo sgravi per le aziende in tema di efficientamento energetico. La Regione deve impegnarsi a superare le difficoltà che ostacolano l’incontro fra domanda e offerta di lavoro, attivandosi affinché le imprese dispongano di risorse umane adeguate, in termini sia quantitativi che qualitativi, divenendo peraltro più attrattiva per le persone giovani.

La Lombardia in generale, e nello specifico Milano, ha fatto un balzo indietro di almeno un trentennio in termini di sicurezza, come pensate di intervenire?

In tema sicurezza non si può fare finta di niente: la situazione è decisamente peggiorata e sia la città di Milano, sia i comuni dell’hinterland sono diventati pericolosi, soprattutto nelle ore notturne.

Sono dell’opinione che la garanzia di sicurezza sia una condizione imprescindibile della società e i lombardi devono sentirsi sicuri perché devono sapere che c’è uno Stato con un presidio forte e con una presenza costante e una Regione che collabora con gli enti e con tutti gli attori del settore. Per garantire maggiore sicurezza sui territori intendiamo potenziare gli organici della polizia locale, prevedere modalità di intervento congiunte fra polizia locale e forze dell’ordine, oltre a specifiche attività di presidio territoriale; creare un fondo dedicato all’assunzione di personale a tempo determinato e rafforzare il terzo e quarto turno delle polizie locali, con maggiore presenza nei giorni festivi e in orario notturno.

Una campagna elettorale, questa, che passa in sordina penalizzando soprattutto le altre forze, e quindi anche voi, gli elettori non hanno visto molti “sani scontri/confronti”. La decisione da prendere è ancora lontana mentre la data è sempre più vicina.

E’ una campagna elettorale breve e difficile: il presidente uscente, grazie alle recentissima riforma della legge elettorale regionale, ha anticipato la data delle elezioni rispetto alla scadenza prevista a marzo ed evita accuratamente il confronto con gli altri candidati, da ultimo ha annullato le proprie presenze televisive impedendo, per par condicio, anche agli altri candidati di parlare e presentare i propri programmi: Fontana, per rispetto degli elettori, avrebbe dovuto almeno presentare le proprie proposte e soprattutto un bilancio degli ultimi cinque anni, ma evidentemente non può farlo perché l’unica nota positiva è la riforma sanitaria dello scorso anno che porta il nome Moratti.

Ultima questione: mi dice le cinque cose più importanti realizzate dalla Moratti nel corso di questa sua vicepresidenza della Regione Lombardia?

Letizia Moratti è stata chiamata a sostituire Gallera e a risolvere gli enormi problemi della Sanità Lombarda che sono stati duramente rivelati con il Covid; ha agito da tecnico mettendo in campo una efficace e veloce campagna vaccinale, cui ha fatto seguito la riforma sanitaria e l’impegno profuso per eliminare le liste d’attesa, ad esempio con visite la sera e nel weekend, la possibilità di prenotare visite, prescrizioni e certificati medici in farmacia, la presa in carico e la cura della persona, non più unicamente della malattia, investimenti su sicurezza degli ospedali e attrezzature, antinfluenzale gratis in farmacia (nel 2020 era introvabili anche a pagamento). Non è un caso se la Regione la cui Sanità rischiava di essere commissariata nel 2020 è ritornata ad essere fra le prime d’Europa, conquistando numerosi riconoscimenti internazionali, l’ultimo il World’s Best Specialized Hospital poco prima della dimissioni di Letizia Moratti. Senza contare l’enorme impegno nel sociale che continua a portare avanti con Progetto Genesi e la fondazione E4Impact, attiva in diciotto paesi africani, oltre alla notissima San Patrignano.