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Inter, riscatto immediato a Genova

Inter, riscatto immediato a Genova

di Giovanni Labanca

Inter, riscatto immediato. Sotto la Lanterna la squadra di Conte non vedeva l’ora di rifarsi, dopo il deludente pareggio casalingo contro il Borussia. Il Genoa, con tutto il rispetto di questo mondo, rimane sempre una squadra che lotta per non retrocedere e non ha le stesse ambizioni della squadra nerazzurra e, pertanto, non può preoccupare più di tanto i milanesi. Questi scendono in campo con il miglior campionario possibile, con Lukaku e Martinez in testa, decisi a fare risultato. Sfracelli non ci sono stati, per tutto il primo tempo , oltre ai soliti tocchi, non si è visto un solo tiro in porta da parte dei nerazzurri, che potesse preoccupare il portiere rossoblu. Una vera noia che ha fatto da contraltare allo sperato arrembaggio, promosso e prevedibile. Sconcertante davvero, a considerare anche le arrabbiature di Conte contro i suoi. Qualche tentativo di conclusione è venuto da Barella, in gran forma, da D’Ambrosio e dal solito Lukaku, quest’ultimo alla perenne ricerca dell’intesa con Lautaro Martinez. Il resto è solo noia, come direbbe Califano. Pazienza, ci viene da pensare, perché sicuramente, smaltita la fatica di Coppa, la vera Inter verrà fuori e la partita è vinta. Avviene che, nella ripresa qualcosa cambia in meglio e i nerazzurri sembrano più convinti di quanto non fossero preoccupati nel primi 45 minuti. Ci siamo abituati a questa, anche perché c’è in campo il tiratore scelto Lukaku che, con uno scambio al limite dell’area genoana con Barella, che aveva sostituito l’inconcludente Eriksen, controlla e mette in rete la palla della tranquillità al minuto 64. E’ una rete ben concertata, con una elegante triangolazione. La squadra cambia registro anche perché il Genoa non può fare molto col il vecchietto Pandev, ben tenuto dai marcatori nerazzurri.

Genoa-Inter 0-2
Genoa-Inter 0-2

Si svegliano un po’ tutti e cercano con maggiore insistenza il raddoppio con D’Ambrosio con un bell’assestato colpo di testa su calcio d’angolo, al 72°. Partita messa sui binari giusti e che arriva alla conclusione senza altri sussulti. Al Biscione bastano due gol, visto che il Grifone non ha la forza di reagire e tentare una improbabile rimonta.

Conte, dopo le solite voci che lo vedono sempre in procinto di non mangiare il panettone, si riprende una piccola rivincita sui soliti, ma non deve assolutamente illudersi di poter andare troppo lontano se l’Inter vera è di là da venire. Il terzo posto è buono, anche perché l’Atalanta torna per terra e prende un’altra batosta in casa. Assurdo per una squadra che ha fatto vedere ben altre cose in Coppa. All’Inter non interessano i guai degli altri, visto che ne ha tanti dei suoi, ma  capisce che al terzo posto si sta meglio, sperando che il Milan inciampi.

Il migliore è sempre lui, quello che segna sempre come l’antico Ganz. E’ necessario, però, che venga meglio assistito da un regista alle sue spalle e servito con cross rabbiosi, solo da deviare in rete. Altre formule non esistono ed il campionato è ancora lungo e la voglia di giocare con maggiore convinzione e cattiveria può sempre arrivare, anzi, deve arrivare al più presto, anche perché il calendario prevede lo Shakhtar, il 27 prossimo e il Parma al Tardini. Fate un po’ voi.