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PD in trionfo?

Non Scherziamo!

È guerra aperta a Matteo Salvini e alla destra vincente

PD in trionfo?

Non Scherziamo!

di Luigi Sada

Siamo proprio sicuri che il PD abbia vinto in Emilia Romagna? Le regionali, cifre alla mano, hanno detto Boccaccini, ma siamo proprio sicuri che la Borgonzoni abbia perso con quel distacco?

Matteo Salvini, l'uomo da abbattere
        Matteo Salvini, l’uomo da abbattere

Conti alla mano il PD esulta per aver schiacciato Salvini, ma non si ricorda, per lo meno, fa finta di non ricordare, che la Lega ha preso un bel 32% in Emilia Romagna, quintuplicando i voti rispetto alle precedenti amministrativa regionali. Il PD dimentica anche che la Lega, sulle regionali, è in vantaggio di nove vittorie dove è stata chiamata alle urne negli ultimi mesi. È un successo che fa sorridere, quello del PD, anche perché Boccaccini, in Emilia ha corso da solo, lasciando in disparte Zingaretti e compagni. Il discorso è che la Lega con il resto del centrodestra continua ad aumentare i consensi in Italia, lasciando le briciole alla sinistra, aggrappata al salvagente dei 5S già colpito e affondato dal fuoco amico. A scappare dai pentastellati è stato, per primo, Gianluigi Paragone, ex direttore della Padania, con il cuore sempre in direzione di Salvini, malgrado la fuga di qualche anno fa. Salvini, è chiaro come il sole, è l’uomo da battere per la sinistra, e gli avversari provano di tutto per toglierlo di mezzo, vedi la nuova richiesta di autorizzazione a procedere, per il sequestro, dice l’accusa, di aver bloccato lo sbarco della Open Arms, quando era ministro degli interni. Da quando comanda il centro sinistra, gli sbarchi sono aumentati del 700%, con il pericolo di infiltrazioni terroristiche, quello che sta accadendo nella vicina Libia e nel resto del Medio Oriente. Il governo, intanto, litiga con Renzi, in merito alla legge sulla prescrizione, con il leader di Italia Viva che minaccia di far cadere il fragile castello del PD. Renzi contro Buonafede, con i 5S che ringhiano contro il Matteo Toscano. Ha detto Buonafede, ministro della Giustizia: “Non accetto ricatti e minacce da nessuno e non sarà certamente Renzi a fermarci sulle prescrizione”. Pronta la replica di Renzi: “Fermati, finché sei in tempo, perché in Parlamento voteremo contro”. E mentre il governo scricchiola, i giudici, chiaramente politici, provano ancora un altro attacco al carroccio, in primis Salvini, in merito agli sbarchi, quando era ministro. Il leader della Lega a muso duro rilancia: “Mentre io al governo lavoravo per fermare gli sbarchi, salvare vite e difendere il mio Paese, Pd e compagnia hanno riaperto i porti e i portoni per la gioia degli scafisti e trafficanti”.  Aggiunge: “Vogliamo parlare dello sbarco della Open Arms con 363 immigrati a Pozzallo? Nel mese di gennaio, gli sbarchi sono aumentati del 700%, pazzesco. Non mi spaventano minacce e processi, torneremo al governo per proteggere l’Italia e i nostri figli. Ormai, le provano tutte per fermare me ed impaurire voi, ma vi prometto che non mollo e non mollerò mai”.  Il tempo passa, ma la storia è sempre quella. Basta pensare alla guerra fatta a Berlusconi dalla sinistra pochi anni fa. Il Cavaliere era stato umiliato, mandandolo ad assistere gli anziani della Sacra Famiglia di Cesano Boscone. Il cavaliere, in quel periodo stava perdendo i colpi, Salvini no e non si farà mettere sotto i piedi da Zingaretti e compagni, anche perché, in agguato, alle spalle del segretario PD, c’è un Matteo Renzi pronto ad affondare il coltello nella piaga, strizzando l’occhio, al Matteo milanese, salendo sul transatlantico della Lega, con tutta la truppa di Italia Viva, scappata velocemente dal PD, prima che la nave affondasse.