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Possibile beffa

Stai tranquillo, ci penso io, sembra dire Luciano Spalletti al collega Simone Inzaghi

Stai tranquillo, ci penso io, sembra dire Luciano Spalletti al collega Simone Inzaghi. L’espressione di Inzaghi la dice lunga sulla preoccupazione all’ipotetica affermazione appena udita. L’altra faccia della medaglia potrebbe essere: Ti prego, lo vedi come siamo messi, non farci troppo pale. Inzaghi ancora più perplesso si dirà: Ma questo, ci fa o ci è! Inutile sottolineare quanto l’Inter arrivi a questa sfida davvero malconcia, un reparto avanzato decimato dagli infortuni con Keita là davanti a provarci e un Mauro Icardi da un mese e mezzo senza i fatidici novanta minuti nelle gambe e comunque neppure convocato contro la Lazio. La preoccupazione del tecnico nerazzurro è concreta, sotto gli occhi di tutti, ma è soprattutto in queste situazioni che l’Inter tira fuori i cosiddetti. Chi avrebbe scommesso un solo soldo bucato sulla vittoria dei nerazzurri nel derby? Un Milan che aveva messo la quinta poteva solo fare paura ad una compagine arrivata a quella sfida senza né capo né coda. Qualsiasi risultato può uscire da questa sfida, anche una sconfitta per i padroni di casa, ma non senza lottare con i denti fino all’ultima palla utile. Questi sono i guerrieri, questi sono i nerazzurri. La Lazio arriva a San Siro consapevole di fare la propria partita ed alzare quell’asticella bassissima nelle statistiche che la vedono soccombere sotto sterili numeri. Ma Simone Inzaghi non è un tecnico sterile, lui sa come caricare i suoi e le ultime uscite hanno dimostrato, non che ce ne fosse bisogno, che sa bene dosare il bastone e la carota. Caro Luciano, prega il buon Dio che il buon Keita ti apri la strada altrimenti dovrai dare ammenda della decisione di convocare Maurito, quel capriccioso ragazzo che batte cassa ogni 4, 5 mesi. Solo il campo potrà riscattare quel buon giocatore troppo giovane per decidere e per contrariare la moglie, purtroppo suo agente. Ma tu di maturità ne hai ben di più e dovresti non sfidare ma recuperare quel ragazzo che a giugno comunque partirà, esattamente come te.
Redazione