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Inter, attenta alle trappole

Mauro Icardi vuole tornare al gol su azione

Tornare a vincere, dopo tre pareggi consecutivi contro Roma, Juventus e Udinese, è l’obiettivo dell’Inter nella terz’ultima gara di campionato al Meazza contro il fanalino di coda Chievo, già condannato alla B. Per conquistare un posto Champions c’è da difendere il terzo posto dagli assalti delle contendenti e in particolare dell’Atalanta, che cercherà di vincerle tutte per centrare la storica qualificazione Champions, la Roma e il Milan, in carreggiata poco dietro, distanziate di soli 4 punti, anche se l’odierna giornata di campionato vede queste ultime impegnate in gare non facili, rispettivamente contro Juve all’Olimpico e Fiorentina in trasferta.
Le tre prossime partite per l’Inter saranno quindi tre finali. Prima di tutto, sarà necessario incamerare i tre punti nelle due sfide di San Siro contro gli orobici prima e l’Empoli all’ultima giornata; avversaria quest’ultima non facile perché ancora in piena corsa salvezza. Due sfide, queste, intervallate dalla trasferta a rischio di Napoli che, attenzione, può essere una trappola per l’Inter verso il cammino Champions.
Certamente, sarebbe stata meglio una vittoria ad Udine, ma i friulani, in questo momento, avendo come obiettivo la salvezza, che sembra a portata di mano, non sono avversari malleabili per nessuno. L’Inter, in terra friulana, con Icardi partito ancora dalla panchina, ha in parte tenuto l’iniziativa, comandato il gioco, ma non è riuscita a fare gol. Segno evidente che qualcosa va cambiato. Ad iniziare dalla sfida con il Chievo e dal ritorno di Icardi dal primo minuto a fianco di Lautaro Martinez. Punti in classifica da ora in avanti non si potranno perdere. Maurito scalpita e chiede una maglia da titolare. In rete soltanto su rigore nella sfida con il Genoa del 3 aprile scorso, l’attaccante argentino ha tanta voglia di tornare al gol davanti al suo pubblico, possibilmente su azione, per riportare l’Inter in Champions e riscrivere una pagina nuova, (Conte permettendo) in maglia nerazzurra.
di Luigi Rubino