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Domenico Pozzovivo: seconda vita per altre vittorie

Nuovo capitano della NTT Pro Cycling

Domenico Pozzovivo nuovo capitano della NTT Pro Cycling Domenico Pozzovivo nuovo capitano della NTT Pro Cycling

Domenico Pozzovivo: seconda vita per altre vittorie

Nuovo capitano della NTT Pro Cycling

Giovanni Labanca

Nessuno avrebbe scommesso un solo penny sul rientro in strada di Domenico Pozzovivo. L’incidente subito nell’agosto scorso con una macchina, mentre si allenava sulle strade del cosentino, gli aveva procurato fratture multiple su tutto il corpo. Non ne era rimasto uno solo, di quelli importanti, sano, tanto che la sua carriera sembrava ormai fatalmente conclusa in una curva maledetta sul cruscotto di una macchina indisciplinata, per usare un eufemismo. I primi soccorsi, giunti tempestivamente, lo hanno immobilizzato e portato in cura nell’ospedale di Cosenza, dove valenti ortopedici ne hanno subito diagnosticato fratture multiple che, a prima vista, lo davano per finito. Superato il primo momento di paura, è stato trasportato in una struttura di Torino e, successivamente, in una di Lugano, dalla quale, dopo una lunga degenza, è uscito sano come un pesce, quando tutti lo davano per spacciato, a cominciare dalla moglie Valentina e dai genitori, più di tutti il padre Leonardo, cui Domenico è particolarmente legato ed è la persona che lo segue e lo consiglia negli allenamenti.

Domenico Pozzovivo
                   Domenico Pozzovivo

Miracolo si gridò negli ambienti medici e sportivi. E miracolo fu davvero se l’ometto lucano inforcò di nuovo la bicicletta, tanto per sgranghirsi le gambe. Giravano ancora bene, come se non fosse successo niente. La bicicletta, però, non era più quella della Bahrain, squadra con cui correva con l’amico Vincenzo Nibali, suo capitano, per il quale si era speso al massimo per vincere il Giro, operazione poi fallita per la cattiva forma del capitano. Sul telaio e sulla maglietta c’è un altro sponsor: NTT Pro Cycling, di cui è capitano. Fiducia economica ritrovata, e non è cosa da poco per uno di 38 anni che sembrava destinato a godersi il mare e monti da turista.

La squadra ha cominciato già gli allenamenti presso Valencia, nella calienda Spagna, in vista della prima gara che Pozzovivo affronterà, la Tirreno-Adriatico. L’obiettivo principale della stagione è, comunque, il Giro d’Italia, la corsa rosa a cui Domenico è particolarmente affezionato, vincendo una tappa nel 2012, arrivando sempre tra i primi dieci e tra i migliori degli Italiani, fino all’ultimo come gregario speciale di Nibali, che mirava alla maglia Rosa.  Ha vinto il Giro del Trentino 2012, una tappa alla Volta Ciclistica a Catalunya 2015 ed una tappa al Tour de Suisse nel 2017, tanto per citarne le più prestigiose di un palmares ricco anche di tante vittorie da dilettante, prima di diventare Professionista nel  2005, con la Ceramica Panaria-Navigare.

Domenico è cosciente della sua condizione, ma avverte :

Sono contento del rientro e felice come se fosse il mio debutto in questo mondo così bello. Sento già dalle prime pedalate che le gambe ci sono e rispondono bene alle sollecitazioni, ma hanno bisogno di un lungo e graduale rodaggio. Il rimo test importante è la Tirreno-Adriatico per puntare tutto sul Giro, una gara che amo particolarmente. Mi dispiace solo  non trovarmi ruota a ruota con Vincenzo Nibali, con gli stessi colori, ma la vita nello sport è fatta così. Siamo rimasti ottimi amici e gli faccio i migliori auguri. Sarà una sensazione strana averlo come avversario, ma, avendo caratteristiche diverse, lotteremo per obiettivi diversi e sempre prestigiosi. Al mio rientro, desidero ringraziare tutti coloro che mi hanno aiutato a superare il brutto momento passato, a cominciare dagli specialisti che mi hanno curato a dovere per passare a mia moglie Valentina, che non mi ha abbandonato un solo attimo e ai miei cari genitori, senza dimenticare i tifosi di ogni regione che mi hanno scritto e seguito“.

Ora si fa sul serio ed il piccolo gigante è chiamato ancora una volta, per fortuna, a dimostrare che è sempre lui, ancora l’indomito scalatore che ha vinto le vette più alte delle Alpi lungo le quali ha lasciato una buona scia di gloria.

Il pianoforte della casa di Lugano può aspettare. Ora si suona un’altra musica, andante con brio.