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Tour de France 7^ Tappa Vierzon-Le Creusot

Matej Mohoric tra le lacrime

Tour de France Vierzon-Le Creusot Tour de France Vierzon-Le Creusot

Tour de France 7^ Tappa Vierzon-Le Creusot

Matej Mohoric tra le lacrime

di Giovanni Labanca e Luigi Sada

Colpo di scena nella tappa più lunga del Tour, 249 chilometri, prologo alle due frazioni alpine di domani e dopo, con successo in solitaria dello sloveno Matej Mohoric, che arriva sul traguardo, mettendo in fila tutti i big della Grande Boucle. Una giornata che ha rivoluzionato la classifica e ha messo sul podio questo straordinario atleta della Baharain, cambiando il volto alla classifica generale, per l’attacco iniziale di un plotone di ventotto corridori, composto dallo stesso vincitore di tappa, dalla Maglia Gialla Van der Poel a Vincenzo Nibali.

Tutto liscio per Matej Mohoric
Tutto liscio per Matej Mohoric

Il plotone ha preso in contropiede il grosso del gruppo che comprendeva Pogacar, Carapaz e il commovente Roglic, alle prese con i postumi della caduta di tre giorni fa. Van der Poel ha approfittato delle piccole disattenzioni del gruppo principale portando addirittura, a metà gara, il vantaggio a 7’30”. Da questi ventotto fuggitivi, su una delle cinque Cote, c’è stato l’allungo di un quartetto, formato da Mohoric, Stuyven, vincitore della Milano-San Remo, Van Moer e Campenaerts. Il quartetto ha perso progressivamente, prima Camponeus, poi Van Moer e per ultimo Stuyvan, concedendo disco verde allo sloveno Mohoric, poco prima della vetta del Cote della Liberation.

Il rimanente del gruppo è transitato con un minuto e mezzo di ritardo sul Cote, dove ha allungato Bonnamour, mentre alle sue spalle, su iniziativa della Maglia Gialla Van der Poele, Van Aert e di un commovente Vincenzo Nibali si è frantumato, riducendosi a tredici unità, all’inseguimento dello scatenato Mohoric. Di questi strappi ne ha fatto le spese, soprattutto, Primoz Roglic, mentre Pogacar non è più riuscito a ridurre lo svantaggio della prima ora di gara. Sul traguardo si è presentato solo, grazie ad una fantastica progressione, Mohoric, mentre al secondo posto, si è piazzato il belga Styen, con un ritardo di un minuto e venti secondi, terzo è arrivato il danese Nielsen a 1’40” che ha regolato, nell’ordine, Van der Poel, Asgreen, Bonamour, Konrad e Van Art. Abissale il ritardo del gruppo di Pogacar, arrivato con 5’15” di ritardo, con Carapaz davanti a Pogacar. A pagare queste spettacolari giornate di gara è Roglic, giunto sfinito a 9’03”.

In classifica generale, bel balzo di Vincenzo Nibali, che si piazza al sesto posto, davanti ad Alaphilippe. Sul podio, insieme a Van der Poele c’è Van Aert e Asgreen, mentre un gradino più sotto troviamo l’eroe di giornata Moric a 3’01”, davanti al connazionale Pogacar, a 3’41”. Primoz Roglic precipita al 33° posto, a 9’11” dalla Maglia Gialla. In sintesi, una tappa inaspettata, dal momento che, tra domani e dopo, ci saranno i due tapponi alpini e il Tour promette altre scintille.

Matej Mohoric vince la settima tappa
Matej Mohoric vince la settima tappa

Domani in scena la prima tappa di montagna, con il classico arrivo a Le Grand-Bornand, dopo 150 chilometri da Oyonnax. I primi 97 non prevedono difficoltà altimetriche se non 2 GPM di terza e quarta categoria, mentre gli ultimi 53  sono tutti in salita.

Si inizia con la Cote de Mont-Saxonnex (prima categoria, 5.7 km all’8.3%), discesa di 10 chilometri che portano all’inizio del Col de Romme (prima categoria, 8.8 km all’8.9%), seguito da soli 5 chilometri di discesa per arrivare all’imbocco dell’ultima salita, il classico Col de la Colombiere (prima categoria, 7.5 km all’8.5%), dal quale si vola per 14 chilometri in discesa verso il traguardo. Si apre, questa frazione, a più scenari, verso la vittoria finale di uno dei big della classifica generale. Protagonista e giudice severo sarà il Colombiere. Chi riuscirà a scalarlo da solo avrà grandissime possibilità di arrivare al traguardo a braccia alzate mantenendo il vantaggio sugli inseguitori.

Il Tour diventa sempre più infuocato, per via dei corridori che non lesinano fatica a darsi battaglia, anche se se mancano ancora le tappe più impegnative. Tutto gioca a favore dello spettacolo e degli sportivi che affollano il passaggio degli atleti.