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Quel desiderio chiamato Barcellona

Quel desiderio chiamato Barcellona

di Giovanni Labanca

A chiudere è stato il rigore di Messi, colui che nella difesa della Juve ha fatto il folletto. Il suo dirimpettaio avrebbe dovuto essere CR7, ma il corona virus lo ha tenuto fuori dalla gara più attesa di questa parte della Champions. Tutto rinviato al ritorno. La Juve ha preparato bene la parte da recitare, con Dybala a fare anche lui una specie di uomo alla Messi, e in parte ci è pure riuscito. Pirlo, alla sua prima gara contro i blougrana, ha fatto vedere che ci credeva, stavolta a sfatare le infinite leggende che hanno visto la Juve avvicinarsi sempre più verso la Coppa dalle grandi orecchie. Prima o poi arriverà. La Juve ha fatto, tutto sommato, una buona partita, se consideriamo la fiscalità del VAR che ha cancellato due gol che per pochissimo non davano una bella gioia. L’urlo del gol è rimasto in gola a Morata e alla Juve che ha cercato in tutti i modi di mordere questo Barcellona che è in stato di grazia e con il folletto inebria le avversarie e fa quello che vuole. La Juve di più non poteva fare anche se ha cercato di farlo, in tutta coscienza. I reparti erano ben messi in campo, anche se lo stoccatore tanto atteso è dovuto rimanere nella palestra di casa a fare quattro salti. Che rabbia. La squadra bianconera, tuttavia, è stata troppo nelle mani degli avversari che alla fine non hanno fatto nemmeno tanta fatica a contenere i volenterosi tentativi della squadra torinese. Ci voleva uno scatto in più, ma pure più fortuna per battere la squadra più in forma d’Europa, in questi tempi.

Juventus-Barcellona 0-2
Juventus-Barcellona 0-2

In prospettiva, Pirlo si può dire tutto sommato soddisfatto perché almeno l’approccio alla gara è stato buono. Dobbiamo farcene una ragione, anche se i tifosi non sono contenti. Sarà una condanna se la Juve dovesse non centrare l’obiettivo anche stavolta, ma qualcosa deve cambiare e tenere sempre gli uomini in buona salute, ciò che non accade da tempo. Gli uomini devono fare i conti con diverse realtà che cambiano partita dopo partita. Un elogio lo farei alla Juve, anche se da certa Juve, quella di Pirlo è lontana e non è colpa sua. Il tempo si prende il suo tempo, anche se ora la situazione in classifica non è compromessa e fuori casa si potrebbe fare meglio. Ogni anno manca qualcosa e manca alla società il coraggio di fare un mercato diverso, più coraggioso.

Zebra non disperare, arriverà il tempo che tornerai a correre per i prati immensi e chissà se non la incontrerai questa benedetta Coppa.