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Coppa Italia: Napoli-Inter 1-1

Un pari inutile per un'Inter distratta

Coppa Italia: Napoli-Inter 1-1

Un pari inutile per un’Inter distratta

di Giovanni Labanca

Chiamata per l’ennesima volta ad una prova di orgoglio, l’Inter di mister Conte fallisce la prova e dice addio alla finale di Coppa Italia con la Juve. E dire che era passata in vantaggio nei primissimi minuti con un tiro direttamente da calcio d’angolo che lemme lemme si è infilato nella porta azzurra, con sorpresa di Ospina. Pari fatto, i nerazzurri hanno giocato anche un buon calcio, avrebbero potuto comodamente raddoppiare, comandando il centro campo a loro piacimento, fino a far credere di poter portare in porto una rimonta che, tutto sommato, non sembrava un’impresa da ciclopi, visto che il Napoli di mister Gattuso non mostrava di essere pericoloso più di tanto, come se aspettasse l’occasione buona che i nerazzuri stessi gli avrebbe fornito. Ed eccola la grande frittata confezionata al 41′: su rimessa lunga del portiere Ospina, la sfera, dopo aver scavalcato l’intero centrocampo completamente sguarnito, come capita spesso, giunge a Insigne, oltre la trequarti, che in piena corsa la controlla resistendo al tardivo tentativo di recupero di un difensore per  servirla con precisione all’amico Mertens che, sopraggiunto solo soletto da dietro, non ha nessuna difficoltà a battere l’esterrefatto Handanovic, che nulla ha potuto, se non guardare sconsolato assai il pallone insaccarsi per il gol record numero 122 e il pari del Napoli, che vale la finale di mercoledì con la Juve all’Olimpico di Roma. Un gol che riporta la difesa nerazzurra ai vecchi tempi, quando si è lasciata prendere impreparata e troppo spinta in avanti a dar man forte al centrocampo, per la ricerca del secondo gol. Grande leggerezza e gravi colpi di un reparto che mister Tonino Conte trascura troppo nella preparazione.

Napoli in finale, attacco nerazzurro poco convinto
Napoli in finale, attacco nerazzurro poco convinto

Il secondo tempo è stato un monologo nerazzurro con Lukaku e compagni ad assediare la porta del portoghese Ospina che, in grande serata, ha respinto almeno tre palle gol sicure, contro sparuti tentativi partenopei che sembravano più alleggerimenti. Niente da fare, se il pallone si ostinava a sbattere contro il guardiano azzurro che, possiamo dirlo senza ombra di dubbio, ha portato i suoi ragazzi all’Olimpico a giocarsi la Coppa contra la Madama, assetata di trofei.

Conte, giustamente, alla fine della gara si è detto super convinto che la finale, per quanto fatto vedere, sarebbe spettata a lui e non a Gattuso, ma dimenticava che il pari avrebbe portato solo ai rigori. Non può lamentarsi tuttavia, perché l’organico è apparso, dopo la sosta, in buone condizioni fisica, anche se i suoi bomber mancano sempre del botto finale per trasformare belle trame di gioco in gol. Il rammarico in casa nerazzurra non è poco perché la società ci contava, eccome, sul passaggio del turno e sfidare l’eterna rivale piemontese, per chiari motivi di riscatto e prestigio e, cosa importante, presentarsi alla ripresa del campionato, in gran forma e ben galvanizzati contro la Sampdoria. Non resta che aspettare e fare tesoro dei soliti errori, delle solite amnesie che, il più delle volte, dovrebbe cancellare lui da tecnico accorto.

Capitolo chiuso, si riapre quello delle gare che portano allo scudetto e l’Inter sa che deve cambiare marcia con più determinazione, se vuole risalire la china e riprendere la Lazio, altrimenti dovrebbe segnare sulla lavagna nera un’altra stagione non esaltante, anche se forte del passaggio in Champions, la qual cosa farebbe ugualmente felici i cinesi. Forza e coraggio mister. Il tempo c’è, ci vuole solo un pizzico di buona volontà in più.

Un pensiero lo meritano anche i partenopei, che con i suoi gioielli sa farsi pericoloso assai, anche se ha dei momenti di fiacca, che i tifosi non gradiscono.