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Tennis a San Siro

Inter-Crotone 6-2

Tennis a San Siro

Inter-Crotone 6-2

di Giovanni Labanca

Incontro facile per i nerazzurri, mentre i tifosi si mettono a tavola tranquilli e sicuri della vittoria. Vittoria è stata, ma sempre con brivido incorporato. Zanellato, all’11°, infatti, beffa una difesa ancora in bambola e trafigge il semi addormentato Handanovic, con un colpo di testa che non gli lascia scampo. Secondo piatto rimandato per vedere l’attesa reazione dei beniamini, che fino allora non hanno smesso di palleggiare a centrocampo, come le altre volte. I timori che i “pitagorici” potessero fare un brutto scherzo a San Siro non erano poi così remoti, se hanno graziato il portierone dell’Inter per un 2-0, tutt’altro che demeritato. È il segnale del destino o del detto “gol sbagliato, gol subito”. 

All'Inter basta la LuLa
All’Inter basta la LuLa

È bastato, ancora una volta, che Lukaku si guardasse attorno per vedere le facce smarrite dei compagni, per salire a cavallo del destriere per suonare la carica ai suoi prodi. È lui stesso, al 30′ a far filtrare, con felice intuizione, il pallone che Martinez Lautaro scaraventa alle spalle di Alex Cordaz per il pari che dà sostanza alla partita, fino a che, il solito killer dalla testa di un moicano, commette l’immancabile fallo da rigore che all’Inter era già costato parecchio nell’eliminazione dalla Coppa. Golemic riporta avanti il  Crotone che si ringalluzza, come da qualche tempo osa fare in trasferta. Lukaku non ci sta e, come la talpa della M4, si lancia su ogni pallone e non da scampo ai marcatori di turno, superati sempre con potenza, fino a provocare l’autorete di  Marrone, al 31′, nel vano tentativo di anticipare Lautaro Martinez. L’Inter riscatta le precedenti prestazioni e va a valanga con il suo capo cannoniere che taglia, come un burro, la difesa crotonese, sbilanciata in avanti, per un bel gol che si potrebbe mostrare pure nelle scuole di calcio. Il gol del vantaggio “stimola” l’amico Martinez Lautaro che non ci sta e mette a segno un bel gol. Non c’è partita ormai. Ma che Inter è mai questa? Sarà stata di ritorno da una visita a Padre Pio, se gioca in scioltezza e secondo qualche schema? Sarà la volta buona? Lo dimostra ancora Hakimi, portando a sei il set finale di una bella partita. Conte incassa e porta a casa i tre punti che ci volevano guardando la classifica, sperando che il Milan accusi l’inebriatura delle feste. Vedremo.

Si è giocato con un occhio al campo e con l’orecchio teso verso la Rothschild, per captare ulteriori voci o vocicchie sul possibile passaggio di mano dell’Inter. Il presidente Steven Zhang, giustamente, non è contento dell’andazzo di come vanno le cose in viale Liberazione, tanto da essere stato al centro di rumors ripresi e ingigantiti dai soliti noti fogli sportivi e bellamente discussi in rete da Zazzeroni, specialista in tutto. Le reazioni non si sono fatte attendere ed hanno provocato, oltre ai commenti irripetibili sui social dei supporters nerazzurri, l’emissione di un comunicato ufficiale della Società, che smentendo, ha, in un certo senso, ammesso certi movimenti che non si possono nascondere. Si cercano soldi, in sostituzione di quelli che il governo cinese ha bloccato e per i mancati introiti dai biglietti non venduti. La campagna cessione, di bidoni e non, va a rilento e non permette di recuperare le mancate entrate, che si prevedono anche quest’anno. Non vorremmo essere nei panni di Zhang, per nessuna ragione mondo. La finanza si guarda bene dal muoversi se non ha certezze, perché basta poco per trovarsi sull’orlo del baratro.

Una mano, a questa situazione, la potrebbe dare Conte, vincendo il campionato, l’unico trofeo rimasto a sua disposizione e la fortuna che permetterebbe di far riaprire gli stadi. Due ipotesi difficili da verificarsi.

Stadio5, sportivamente, fa gli auguri al presidente Zhang, perché il calcio ha bisogno dell’Inter risanata, che porti a risultai positivi. Accontentiamoci, per il momento, dell’ottava vittoria in campionato.

Il caffè e un amaro hanno chiuso in gloria un pranzo salutare di una domenica, tutto sommato, piacevole, senza critiche e senza strilli. Avanti così.