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Ciclismo: Tour of the Alps

Simon Yates alza in Trofeo Mastro

Simon Yates Simon Yates

Ciclismo: Tour of the Alps

Simon Yates alza in Trofeo Mastro

di Giovanni Labanca

Simon Yates (Team Biche Exchanges) è il trionfatore del 45° Tour of the Alps. Ha preceduto, in classifica, Bilbao Pello (Bahrain Victorius),Vlasov Alexsandr (Artana), Cepeda Jefferson (Androni Giocattoli Sidermec), Carthy Hug (EF Educatio Nippo). Yates si aggiudica anche la Maglia Verde. L’ultima tappa è stata vinta con grande  facilità da Felix Grosschartner, che ha anticipato sul traguardo di Riva del Garda, con un assolo da manuale, Nicole Roche, Alessandro De Marchi e Gianni Moscon, che regola in volata il gruppo. Il Tour of the Alps, contrariamente a quanto si possa pensare, è un corsa internazionale di grande spicco, a 5 tappe, che si corre ogni anno nel mese di aprile. Fa parte del circuito UCI ProSeries ed interessa l’area geografica del Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino. Ricalca molto il vecchio classico Giro del Trentino, con aggiunta di sconfinamento in territorio austriaco. Il percorso da Bressanone a Riva del Garda è di 713,6 chilometri, con la terribile scalata di Campo Carlo Magno. Al vincitore viene assegnato il Trofeo dell’artista trentino Mastro7, che è formato dall’unione di tre pietre di diverso colore, a simboleggiare i valori di coesione tra le tre regioni che vengono attraversate e che, praticamente, tengono in vita la manifestazione. Quest’anno, si è corsa la 44 edizione, dal 19 al 23 aprile, con la partecipazione di 21 squadre, con 144 corridori, i migliori scalatori del momento, che cercano di farsi la gamba, prima delle corse di pianura. Ci sono 7 le formazioni World Tour, più sette squadre professionisti, compresa la compagine italiana capitanata da Davide Cassani. La prima tappa è stata la Bressanone-Innsbruck, di 140,6 kilometri, vinta da Gianni Moscon,

Simon Yates vittorioso all'arrivo
Simon Yates vittorioso all’arrivo

che ha battuto in volata Idar Andersen e Alexsander Riabushenko. La seconda tappa, Innsbruk-Feichten di 121,5 km ha visto il successo di Simon Yates, che diventa anche leader della classifica. Ha preceduto il russo Sivacov, con un distacco di 41 secondi, terzo si è piazzato Vlasov. La terza tappa da Imst a Naturno di km 162 è vinta da Gianni Moscon, secondo Felix Grobschartner, terzo Michael Storer, sesto Antonio Nibali. La quarta tappa, da Naturno a Pieve di Bono, di 168,6 kilometri, vede sfilare per primo sotto il traguardo Pello Bilbao, battendo in volata Simon Yates e Aleksandr, con l’australiano sempre in testa alla classifica davanti. Bilbao dedica la vittoria al collega Scarponi, nel quarto anniversario della morte. Grande e giustificata è stata la gioia di per una vittoria a lungo desiderata.” Stavo bene e mi sono sentito in gran forma contro corridori forti e con lo stesso desiderio di vittoria. Dedico la vittoria ai compagni che mi hanno dato l’assistenza più completa per vincere questa competizione che è molto impegnativa e presenta salite con molti dislivelli. Un pensiero va anche a Scarponi, nell’anniversario della morte. È  stata una buona preparazione ai prossimi impegni che si avvicinano”. Gli italiani presenti, a cominciare da Nibali e Pozzovivo, hanno fornito una prestazione discreta, per   ottenere la rifinitura della forma, in vista delle prossime gare. Domenico Pozzovivo, soprattutto, era chiamato ad una prova difficile, subito dopo aver subito l’ennesima operazione al gomito, in anestesia generale, con il rischio di perdere il nervo. “E’ andato tutto bene, per fortuna, perché non si poteva rinviare ulteriore l’intervento al gomito, per far sparire completamente il dolore che ancora mi perseguita. In complesso, questa gara è stata un ottimo test ed ho la sensazione di aver recuperato un altro punto verso la guarigione completa. Voglio presentarmi al Giro nelle migliori condizioni, perchè la mia squadra (TeamQhubeka Assos) mi ha designato come capitano e devo onorare la fiducia riposta in me. Farò, per questo, una settimana di ulteriore ritiro sull’Etna e poi correrò la Liegi-Bastogne-Liegi, una corsa dura che mi è sempre piaciuta ed è proprio lì che avrò l’esatta misurazione delle mia condizioni. In questo periodo, devo curare al massimo, soprattutto, l’alimentazione e le uscite, nella speranza di non avere scontri spiacevoli”. Il Lucano dà l’impressione di un soldato che si prepara a partire per per il fronte. Conoscendolo, siamo certi che ne tornerà vincitore, con almeno la medaglia per il coraggio e l’abnegazione che dimostra. Va in bacheca senza incidenti e con grande spettacolo anche questa edizione del Tour che, anno dopo anno, diventa sempre più cartina di tornasole, in special modo per i giovani corridori che si stanno affacciando nel modo del ciclismo professionistico, pronti a prendere il posto dei grandi campioni, che non possono più combattere contro la carta di identità. Ottima l’organizzazione e ben estesa la copertura televisiva da parte della RAI.