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Arbitri e VAR in tilt. È ora di cambiare le regole

La nona giornata di Serie A ha confermato la grande confusione che regna in campo tra Var ed arbitri. Necessarie nuove norme, più semplici e leggibili per tutti

Arbitri e VAR in tilt. È ora di cambiare le regole

La nona giornata di Serie A ha confermato la grande confusione che regna in campo tra Var ed arbitri. Necessarie nuove norme, più semplici e leggibili per tutti

di Luigi Rubino

Arbitri e Var in tilt. Anche dopo l’introduzione della tecnologia il calcio italiano non ha risolto per nulla i problemi della classe arbitrale, che continua a sbagliare, alimentando inevitabilmente polemiche, sospetti che non fanno bene al nostro calcio. L’ultima giornata di campionato, la nona della stagione 2021/2022, ha confermato che c’è bisogno di un cambio di direzione in un sistema arbitrale che non funziona, anche perché il problema sta a monte. Il Var è utile, ma va cambiato soprattutto il regolamento. Fino a quando non verrà fatta  chiarezza sulle regole, il problema si ripresenterà all’infinito. L’arbitro in campo continuerà a sbagliare e il Var continuerà a commettere errori nei suoi interventi, perché dietro la tecnologia ci sono sempre gli uomini, arbitri in attività che forse,  non avendo giocato a pallone, non riescono a comprendere le dinamiche di uno sport come il calcio, dove non si può fare a meno del contatto tra individui che spinti dall’agonismo, dalla voglia di vincere si contendono il possesso della palla fino a quando questa non verrà spinta in fondo alla rete.

Siamo seri allora. Sul nostro calcio piovono sempre più rigori e questo non è bello. Il rigore si sa  è la massima e più severa punizione che può avvantaggiare una squadra e svantaggiare l’altra. Assegnarlo ogni qualvolta che avvengono contatti minimi in area mi sembra fuori da ogni logica. Il calcio, ancora una volta lo ribadisco è uno sport di contatto.  Il rigore può condannare definitivamente alla sconfitta la squadra che lo subisce.  Ecco perché fischiarlo solo in evidenti e chiare occasione da gol,( atterramento netto in  piena area di un avversario diretto in porta, mani distante dal corpo che ferma il pallone diretto verso la rete ) mi sembra più logico.

Gianluca Rocchi, designatore degli arbitri di Serie A,  non poteva far altro che difendere la categoria arbitrale e promuovere gli arbitri di Inter- Juve, Roma- Napoli ed Atalanta – Udinese finiti sulla graticola  a termine dell’ultima giornata di campionato, nella quale, per la prima volta nella stessa giornata, ha visto i direttori di gara espellere addirittura quattro allenatori: Spalletti e Mourinho in Roma – Napoli,  Inzaghi nel finale di Inter – Juve  e Gasperini nella sfida casalinga dell’Atalanta contro l’Udinese. Rocchi si è poi espresso sull’uso del Var che, secondo lui,  ha portato molta più giustizia nel calcio, facendo sparire  quasi del tutto il fuorigioco. Senza dubbio  si può ancora migliorare.  Avremo una Var diversa in futuro – ha detto il massimo esponente arbitrale”. C’è da augurarselo. Anche perché una partita non può essere decisa da un rigore quando è dubbio.  C’è bisogna di uniformità. In questo senso bisogna intervenire. Per il bene del calcio e soprattutto per il rispetto dei tifosi e delle società che ci rimettono soldi e passione.