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Parigi-Roubaix: Colbrelli, una favola nel freddo del Nord

Ciclismo – Parigi-Roubaix: Colbrelli, una favola nel freddo del Nord

di Luigi Sada e Giovanni Labanca

Trionfo di Sonny Colbrelli nella monumentale gara Parigi-Roubaix, disputata sotto la pioggia sulla distanza di 257 km, 55 dei quali di pavé. Percorso insidioso che ha  causato decine di cadute, frammentando in tre-quattro tronconi il gruppo, tra i quali quello di Gianni Moscon, in fuga solitaria quando mancavano 60 chilometri all’arrivo. Sonny Corbelli, fresco campione d’Europa, regola in volata, al Velodrome di Roubaix il belga Vermeersch Florian e l’olandese Mathieu Van der Poel. Quarto il nostro Gianni Moscon, autore, come detto, di una sfortunata fuga, complice la caduta sul pavé e una caduta che hanno permesso al terzetto inseguitore il riaggancio ed il sorpasso del corridore italiano, quando mancavano quindici chilometri all’epilogo.

L’ultimo azzurro a vincere la corsa nell’Inverno del Nord era stato Andrea Tafi, nel 1999.

Sonny Colbrelli
Sonny Colbrelli

La Parigi Roubaix manda in paradiso Colbrelli che si è tolto la soddisfazione di battere sulle strade del Nord il favorito Van der Poel, in una gara caratterizzata dalla sfortunatissima prestazione di Moscon, partita alla grande nel pieno delle operazioni del plotone guidato da Van Aert. Una edizione numero 118, questa, che ha visto il successo azzurro dopo 22 anni. Grande rispetto per tutti i partecipanti, giunti al traguardo coperti da maschere di fango come i soldati di terracotta dell’Imperatore.

Alla fine, Colbrelli, appena tagliato il traguardo ha sollevato la bici al cielo, si è sdraiato sul freddo prato del Velodrome e lo ha baciato, la stessa cosa che ha indirizzato alle sue bimbe e alla moglie, in attesa davanti al televisore.

“È stata una vittoria di forza e di cuore. Vittoria tutta dedicata alla mia famiglia, ai compagni di squadra. Essere primi in questo inverno è come essere un gigante ed io oggi lo sono stato per volontà. Sono arcicontento per aver riportato l’Italia in vetta al ciclismo mondiale, dove deve rimanere a lungo. Sono distrutto, ma ultra felice e ringrazio tutti”.