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Stadi tristemente silenziosi

Vince solo il vuoto

La desolazione degli stadi vuoti La desolazione degli stadi vuoti

Stadi tristemente silenziosi

Vince solo il vuoto

di Luigi Sada

Straordinariamente silenziosi. Stiamo parlando degli stadi italiani che hanno aperto i battenti al calcio giocato dopo tre mesi di stop dovuti al Coronavirus. Si pensava che le partite fossero state divertenti malgrado l’assenza del pubblico, ma qualcosa non ha funzionato. Ha vinto il vuoto e basta. Le tribune vuote hanno portato tristezza. Avevamo accettato positivamente l’esperimento della Bundesliga, evidentemente i tedeschi ci hanno saputo fare, visto che ogni impianto è stato vivacizzato dalle simpatiche coreografie, ad esempio quella con lo stemma del Bayern  Monaco gigantesco costruito su una tribuna intera dell’Allianz Arena. Per non dire degli altri stadi tedeschi dove sono stati costruiti gruppi di pubblico con cartelloni giganteschi. Stesso discorso vale per la Premier League, ritornata in campo dopo di noi presentando coreografie analoghe alla Bundesliga. In Italia, non solo come idea personale, c’è un senso di malinconia, probabilmente perché gli stadi non sono all’altezza di quelli europei. Se togliamo San Siro, l’Allianz Stadium e l’Olimpico di Roma c’è poco da stare allegri. Questo per quanto riguarda la Serie A. In serie B, peggio ancora. Gli stadi sono fatiscenti e gli stessi giocatori si intristiscono una volta scesi in campo. Finisce, comunque, intanto si è tornati a giocare però al di là dell’opinione personale, possiamo dire che l’atmosfera, senza pubblico, sui campi tedeschi e inglesi è sicuramente migliore rispetto a quella italiana. Il campionato va avanti ed è già un bene dopo quanto successo. Juve e Lazio si stanno giocando lo scudetto, mentre l’Atalanta continua a stupire per il suo quarto posto in classifica. Con un piede in B Spal e Brescia. Nel campionato cadetto il Benevento, con la sua marcia trionfale, può considerarsi in serie A. Vediamo se i tifosi campani, sulle ali dell’entusiasmo, riescono con qualche coreografia a cancellare una parte di tristezza delle tribune vuote degli stadi italiani.