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Vincere: un obiettivo? No, un imperativo

Il Milan per sperare deve solo vincere e contro il Frosinone non si può parlare di impresa

Il Milan, in una cornice degna delle partite di cartello come quelle contro Juventus, Sassuolo, Inter e Lazio, al Meazza sono previste 60 mila presenze, ha poco da fare calcoli sull’esito di queste ultime due gare, al pari di Inter, Atalanta e Roma.Vincere non è un obiettivo ma un imperativo. Una vittoria che ha il sapore di una finale ma non l’odore di una impresa. Il gap tecnico, almeno sulla carta, dovrebbe dare ragione ai rossoneri. Lo stato emotivo degli undici uomini che scenderanno in campo, invece, darebbe ragione ai ciociari che non hanno l’ansia della vittoria a tutti i costi, la pressione molto spesso fa perdere punti per strada. Fa bene Gattuso a caricare i suoi, grazie alle ultime due vittorie i rossoneri restano in piena corsa Champions League soprattutto se pensiamo alle difficoltà delle trasferte che aspettano la quarta e la terza in classifica, rispettivamente allo Stadium l’Atalanta contro una Juventus intenzionata a riscattare la sconfitta subita contro la Roma, e l’Inter attesa sul difficile campo del Napoli. I rossoneri potrebbero approfittare dei possibili errori sentenziati dalle difficili trasferte, è vero, ma per beneficiarne bisognerà prima di tutto vincere e poi mettersi sul divano e sperare. Quindi i tre punti con il Frosinone, che ha detto addio anzitempo alla Serie A, almeno per la prossima stagione, devono essere già in tasca. Al Frosinone, invece, auguriamo un pronto ritorno alla massima serie. Ultima sfida a San Siro di questa stagione per i rossoneri, impegno agevole per la squadra di casa ma non sono contemplati gli errori visti nelle precedenti sfide. Gennaro Gattuso, vista la posta in gioco, non vorrà lasciare nulla al caso e con ogni probabilità manderà in campo la stessa formazione che ha battuto la Fiorentina la scorsa settimana. In porta giocherà Donnarumma, la difesa a quattro vedrà ancora Abate, in ballottaggio con Conti, sulla destra, con Musacchio, Romagnoli e Rodriguez a completare il reparto. Centrocampo a tre, ancora con Bakayoko, Biglia non ha ancora recuperato al 100%, insieme al francese Kessié e Calhanoglu. In avanti giocherà Borini esterno alto, Suso dalla parte opposta, con Piatek, motivato dal gol che manca da troppo tempo, unica punta. Ben altro scenario si apre sulla squadra ospite che dal 7 aprile scorso ha portato a casa un solo punto, veramente poca roba. Nonostante la stagione infelice, il Frosinone ha tutte le intenzioni di chiudere bene, se poi il palcoscenico è quello del Meazza, allora risulterebbe ancora più bella oltre che planetaria come notizia. Marco Baroni punterà sicuramente sugli uomini che hanno dato maggiore affidabilità in stagione. In porta, dopo la giornata di stop, torna Sportiello. Difesa a cinque con Goldaniga, Ariaudo e Brighenti centrali, sull’esterno da decidere tra Paganini, non al 100%, e Zampano. Dall’altra parte vedremo sicuramente Valzania. A centrocampo fuori Gori e Chibsah, pronti Sammarco, Cassata e Beghetto. Pochi dubbi in attacco: Pinamonti, preferibile a Dionisi e Trotta, farà coppia con Ciano.
Severa Bisceglia