';

Coppa Italia: Inter-Milan 2-1

Bella vittoria corale per ripartire

Coppa Italia: Inter-Milan 2-1

Bella vittoria corale per ripartire

di Giovanni  Labanca

Il derby è sempre il derby e vincerlo, alla fine, ha un sapore tutto particolare, specialmente se ti avvicina ad un traguardo che potrebbe far dimenticare le traversie degli ultimi tempi, passati tra rimpianti e polemiche. Ora si gioca per la Coppa Tim e bisogna scacciare i brutti pensieri dalla testa, perché sei di fronte all’eterna rivale, per giunta capolista del campionato. Questo ha appena girato la boa e virato verso un girone di ritorno che promette scintille, come quelle volate tra Lukaku e Ibrahimovic per vecchi conti ancora in sospeso tra i due, che hanno caratteri differenti. Mite il belga e  irriverente lo svedese. Sono affari dell’arbitro, pure infortunatosi, che avrà che scrivere sul rapporto finale.

Eriksen, l'autore della vittoria nerazzura
Eriksen, l’autore della vittoria nerazzura

Noi scriveremo, invece, della bella partita che le squadre hanno offerto ai rispettivi tifosi, con i bauscia che hanno potuto fare salti di gioia per aver l’Inter battuto per la seconda volta il Diavolo rossonero. Bella soddisfazione e grande attesa, visto che, come sembra sicuro, il prossimo incrocio sarà con la Juventus. I nerazzurri avevano bisogno di una vittoria, come il Milan, per uscire fuori dalla sabbie mobili dell’ultima di campionato. Tecnicamente sembra che si siano messo alle spalle gli scivoloni patiti in casa e fuori.

L’Inter poteva e doveva solo vincere, altrimenti i guai si sarebbero aggravati, visto come era finita a Udine. Il Milan doveva cancellare l’oltraggio subito dall’Atalanta. Entrambe, per la verità, hanno dato prova di aver recuperato. La squadra di Conte ha dimostrato di aver ritrovato la compattezza e la voglia del gol ed ha giocato a trazione anteriore e solo il rispolverato Tatarusanu ha impedito ai bomber nerazzurri di seppellire i cugini di gol. Il “sempre pronto” numero 1 rossonero merita un bel nove in pagella per i miracoli che ha compiuto. Niente ha potuto contro il rigore messo a segno da Lukaku e sulla punizione pennellata da Eriksen, con una parabola finita nel sette che ha dato a Conte la vittoria che vale la semifinale e fatto capire che sarebbe una brutta operazione cederlo. Tutta l’Inter si è dimostrata ben registrata in ogni reparto e il mister non ha sbagliato i cambi, come di solito gli succede, perché ben assecondato nei suoi disegni da gente che, sembra, abbiano capito la lezione. Tutti da bel voto che, a partire da domenica, deve essere sempre confermato, se nel mirino vogliono tenere lo scudetto, meta raggiungibile, ma appetita anche dalla Juve, che si è messa a vincere e, facendo punti con il Napoli, si troverebbe alle spalle dei nerazzurri.

Conte, quando uscirà del tutto dalla bufera che ha creato, dovrà solo pensare a vincere e chinare il capo da farsi cospargere di cenere.  E’ un finale decisivo anche per lui, per il suo avvenire e la sua stessa persona, se vorrà continuare a sedere sulla panchina che tanto dice di amare.

La metà di Milano fa ancora festa e a ben ragione, mentre l’altra non starà ancora a piangere, visto che ha riassettato una compagine forte, sempre che l’uomo dal codino metta la testa a posto e torni a considerare i suoi colleghi, tutti, delle degne persone.