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Difesa legittima per Legge

Gli esempi, purtroppo, sono tanti e ne abbiamo ogni giorno sotto gli occhi

Che paese strano è l’Italia, dove per ribadire una principio sacrosanto ci vuole per forza una legge.
Per natura, in campo animale e in quello umano, la difesa della propria incolumità scatta automaticamente, per riflesso condizionato, appunto per inderogabile ed inevitabile necessità.
In Italia, fatto salvi gli animali che rispondono solo a loro stessi, gli umani, i comuni mortali, prima di potersi difendere da ladri e delinquenti di ogni razza e specie, devono sfilare dalla tasca del pantalone, il manuale della difesa e deve cercare, anche alla svelta, il capitolo che riguarda le reazioni che può mettere in atto per non essere sopraffatto. Sembra ridicolo, anzi è sicuramente ridicolo, perchè il pericolo che si corre è quello di finire ‘cornuto e mazziato’ dalla Giustizia, meglio giustizia, con la lettera minuscola.

Gli esempi, purtroppo, sono tanti e ne abbiamo ogni giorno sotto gli occhi, ahi noi! La gente è disperata quando vede liberati delinquenti, scippatori seriali ed assassini e, al tempo stesso, si rammarica, per non dire che si incazza e di brutto, quando qualche agente delle Forze dell’Ordine viene punito o condannato per eccesso di difesa. Cosa deve fare il povero poliziotto, anche per il misero stipendio che gli danno, che è chiamato per giuramento a difendere i cittadini? Cosa deve rispondere agli insulti dei soliti e noti facinorosi, appoggiati anche dai partiti fin troppo amici? Sparare non può e non deve, brandire il manganello a velocità sostenuta potrebbe cacciarlo nei guai seri, scacciare a voce il male intenzionato? No di tutto questo, ma deve subire pugni, insulti e sprangate sulla testa, con il rischio di lasciaci la pelle. E’ nota una registrazione dove si sente chiaramente un poliziotto dire ad un collega “che li arrestiamo a fare, se poi i giudici li mettono subito fuori?” E grave, anzi gravissimo, ma lo dicono tutti in giro e vomitano rabbia contro i poveri togati, i quali, per onestà, bisogna dire, sono essi stessi prigionieri delle leggi che non possono non applicare. Vi siete mai chiesto chi le fa, chi le promulga? Non è il potere giudiziario l’autore dei codici, ma è quello legislativo, quello che beato scalda gli scranni dei due rami del Parlamento, i politici, insomma.

Che situazione, questa italiana. Il buonismo, in questi ultimi anni ne ha fatta di strada, ne ha riempito piazze indignate e folle vocianti per i diritti per tutti, anche in sfregio alle leggi stesse, se hai il colore della pelle non bianco e, specialmente, se vieni da oltre frontiera. La deduzione che se ne trae è quella che tocca al Parlamento a fare le leggi ed ai giudici applicarle, come sono scritte, altrimenti scatta l’abuso di potere o la maledizione del popolo, che si vede per strada sempre gli stessi balordi, liberi per legge.
La legge che legittima la difesa, in casa propria, anche con armi da fuoco, è stata più volte sollecitata e sempre rimandata, grazie alle opposizioni sovietiche e radical scic che vorrebbero in galera gli italiani, compreso qualche delinquente, fino all’arrivo a Palazzo Chigi di un partito che sa ascoltare i reali bisogni della gente ed ha costretto l’altra parte della coalizione a votarla , senza sì e senza ma e con tanto mal di pancia in tutto l’arco della sinistra , che viaggia con parametri che son ben lontani dall’ordine e dalla legalità.

“Dura Lex, sed Lex” e, se non vi piace, come non può piacere a certi soliti eminenti personaggi, fatevi pure ammazzare in casa o in negozio. E’ affare vostro. Noi alla vita ci teniamo e la difenderemo ad ogni costo, con qualsiasi mezzo, fosse anche una pistola estratta con il permesso di una legge alla mano e ben chiara.

Luigi Sada