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I peccati mortali di… Conte

I peccati mortali di… Conte

di Luigi Rubino

Mentre le altre squadre italiane proseguono il loro cammino in Europa, i nerazzurri, mestamente e per la prima volta nella loro storia, sono già fuori da tutte le competizioni internazionali.

L’Inter è fuori da tutto e saluta anticipatamente Champions ed Europa League, grazie soprattutto al suo allenatore, indiziato numero uno di una disfatta champions, unica nei suoi contenuti, per come è arrivata e vissuta soprattutto con grande tristezza dai tifosi e senza pace da colui che l’ha creata a sua immagine e somiglianza.  Si aspettava il biscotto tra Real Madrid e Borussia Monchengladbach  ed invece è arrivata per l’Inter la frittata contro la modesta formazione ucraina dello Shakhtar Donetsk che, sia all’andata che al ritorno, è stata capace, forse con il sostegno della “dea” bendata, e del modulo a specchio, adottato saggiamente dal suo allenatore Castro,a non farsi fare neppure un gol dagli avversari.

Il tecnico nerazzurro Antonio Conte
Il tecnico nerazzurro Antonio Conte

E pensare che il team nerazzurro aveva splendidamente onorato nella scorsa estate fino all’ultimo l’Europa League, perdendo poi disgraziatamente, una coppa accarezzata in un primo momento e poi sfuggita di mano immeritatamente con un finale da suicidio. Ecco perché, oggi, mi pare precoce, se non addirittura inammissibile e vergognosa per una società di grande valore mondiale come l’Inter, questa eliminazione dalla Champions, arrivata per giunta per il terzo anno consecutivo, in un cammino iniziato male e che poi alla fine, nonostante il potenziale della squadra, non si è voluto  correggere per colpe specifiche e tutte indirizzate principalmente ad Antonio Conte, considerato da molti il number one degli allenatori. Sarà vero, ma i dubbi sul vero valore Conte ci sono, soprattutto dopo che la società in una riunione di vertice tenutasi all’indomani della sconfitta in finale di Europa League contro il Siviglia, aveva ribadito lo scorso agosto la piena fiducia al tecnico leccese. Ed ora? Se l’eliminazione dalla Champions League  per i tifosi nerazzurri rimane un boccone amaro da digerire, per le casse della società meneghina  è un danno economico non indifferente soprattutto dopo aver accontentato l’incontentabile e super pagato allenatore dell’Inter con gli acquisti caldeggiati e avallati dal tecnico salentino,  in primis Vidal e Kolarov.  Ed allora? Conte, a questo punto, dovrebbe recitare, a mio modesta parere, solo il mea culpa, per come ha gestito e impostato la squadra, tutto muscoli e poca fantasia,  in un girone di champions  che doveva e poteva essere superato con spirito diverso, lasciando da parte testardaggine, arroganza, nervosismo e male educazione; tutte componenti queste che un buon allenatore non dovrebbe mai avere e che certamente ha inciso sulla preparazione e soprattutto sul morale di alcuni giocatori. Prima tra questi il talentuoso Eriksen, poco idoneo a detta dell’allenatore, per i progetti vincenti della squadra e al suo affezionato modulo come il 3-5-2 tutto grinta e velocità, che in molte circostanze, ogni bravo ed attendo allenatore, che sa leggere le partite, avrebbe modificato in corsa e che invece non ha fatto altro che  mettere in difficoltà gli stessi giocatori, costretti  in diverse circostanze a rincorrere il risultato solo grazie alle prodezze della Lula.