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Ciclismo – Tappa Cervia-Monselice

Cambiano le Regioni ma non le insidie

Monselice - Colle della Rocca Monselice - Colle della Rocca

Ciclismo – Tappa Cervia-Monselice

Cambiano le Regioni ma non le insidie

di Giovanni Labanca

Monselice - il Castello
Monselice – il Castello

Sono altri 192 chilometri pieni di insidie. Dal mare di Cervia al Veneto e la sensazione è l’aria stiaè destinata a cambiare, non solo in senso climatico, ma per le sensazioni nuove che procura, sapendo che le montagne sono pronte per essere scalate.

Abbiamo imparato dalla tappa di ieri che i piccoli GPM sono solo di nome piccola roba, ma se provi a farne sei in una botta sola, le gambe vanno in tilt. Si è salvato il solito Domenico Pozzovivo, che ha dato l’impressione di avere nelle gambe quella dinamite che farà esplodere sulle montagne vere.

La tappa di oggi sembra pianeggiante, ma c’è il trucco degli ultimi chilometri, dove i corridori arriveranno stanchi per affrontare il GPM che porterà a Monselice. Non si escludono sorprese.

Lasciare Cervia è un vero peccato. Sono 9 i chilometri spiaggia che mette a disposizione, con hotel di ogni tipo e per ogni tipo di divertimento. La città delle saline, ben protette anche dai romani, ha tutto per essere la regina dell’alto Adriatico ed è circondata da comprensori balneari come Milano Marittima, dove il meglio per una vacanza di lusso è a portata di mano e di portafoglio. Il sale non lo produce più come una volta, ma ne conserva le strutture necessarie per raffinarlo e venderlo. Ora, dopo tanto lavoro, i signori di Cervia, io li chiamerei i cerviatti, sono tornati a fare i pescatori, oltre che gli agricoltori, sfruttano sapientemente il loro territorio. Si sono adeguati ai tempi moderni. E poi, vuoi mettere, i mosaici bizantini sono sempre in bella mostra,verso Ravenna, da visitare senza esitazione

Monselice - Villa Duodo
Monselice – Villa Duodo

prima di tuffarsi su un bel pentolone di spaghetti con le cozze fresche, esperienza fatta positivamente, servite da romagnoline di gran classe, contro il cui sorriso puoi ben poca cosa. E’ vivere, signori miei, e vivere bene.

Monselice rientra in quelle categorie di città venete, siamo in provincia di Padova, che risentono dell’influenza dell’aria della Romagna appena descritta. Il suo nome deriva dalla pietra speciale, selci, che si estrae dal monte circostante. Il selce che ha fatto e fa ancora la fortuna di tutti gli scavatori. Anche qui hanno messo le mani tutti i popoli esistenti, fino a farne una cittadina di 17 mila abitanti. Da queste parti, come fosse evidente, ci sono passati in tanti tra guerrieri di parecchie fazioni, ma alla fine il tempo ce l’ha consegnata garbata e operosa. La città è uno scrigno di chiesette, basiliche e luoghi fortificati. Peccato che abbiano dovuto abbattere buona parte del muro di cinta, che ne impediva lo sviluppo demografico e strutturale.

Chi sarà il Re di Monselice? Démare e Sagan sono pronti a darsi battaglia, per l’ultimo sprint in pianura. Dalla settimana prossima si comincia a lavorare sul serio.