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Domenico Pozzovivo fuori dal Tour

La sfortuna bussa ancora alla sua porta

Domenico Pozzovivo abbandona Domenico Pozzovivo abbandona

Domenico Pozzovivo fuori dal Tour

La sfortuna bussa ancora alla sua porta

di Giovanni Labanca

Il suo personale Giro, quello della sfortuna, Domenico Pozzovivo lo ha vinto alla nona tappa, in modo amaro, amarissimo. La caduta, per colpa del solito imbecille del selfy, nella frazione iniziale, gli aveva procurato una pesante contusione al braccio, già martoriato nello scontro con l’auto mentre si allenava  per la Vuelta. Operazioni delicate e multiple e grazie alla grande professionalità di staff medici grandi professionisti, lo avevano rimesso in sesto, non al 100%  ma in  grado di riprendere a pedalare con la solita tenacia, che il corridore lucano tiene sempre in serbo da vero professionista. La nuova squadra, la NTT lo aveva assunto come capitano e da capitano voleva dimostrare la fiducia in lui riposta. Il maledetto virus ha, poi, scombussolato tutto e, nel nuovo calendario, gli aveva assegnato il non facile compito di correre la Grand Boucle, come uomo di punta, su cui la squadra aveva puntato come su un numero vincente.

Domenico Pozzovivo fatica a recuperare dopo la caduta e l'incidente
Domenico Pozzovivo fatica a recuperare dopo la caduta e l’incidente

Sappiamo come è andata e parlane con lui ci viene quasi un rimorso, perché abbiamo poca voglia di “rinnovargli il disperato dolore” della implacabile sorte che lo perseguita.

La vita è vita e il mestiere per noi è mestiere. Eccolo, davanti a noi, dopo il rientro dalla Francia, in terra di Sibari, dove il sole scalda ancora tanto ed il mare ti invita a tuffarti. Domenico ha riprovato questo piacere, perchè ora è tempo di riposarsi, davvero, per recuperare la forma completa, fino alla scomparsa totale del dolore.

-Come stai, Domenico, dopo l’ennesima caduta e conseguente ritiro?

– Ora, sto abbastanza bene e penso che in pochi giorni sarò di nuovo a posto, aiutato anche dal clima familiare, in cui trascorrerò ancora qualche giorno, prima di ripartire.

– Ripartire per dove?

– Tornare con la squadra per prepararmi al vicinissimo Giro d’Italia. La mia mente corre già lontano e, solo se avrò altri guai, starò fermo. Il dolore si va attenuando e, per dirtela tutta, speravo che già nelle tappe dopo la caduta, si sarebbe assorbito per arrivare a Parigi, cosa che, purtroppo, non è accaduto. Per fortuna che le protesi hanno retto, altrimenti avrei dovuto ricorre ancora ai medici e non sarebbe stata una cosa piacevole.

– Come è maturata questa decisione, che, a chi non ti conosce, può sembrare quanto meno affrettata?

– Ne ho parlato con mister Biarne Riis e i compagni, che mi hanno lasciato libera scelta. Mi è sembrato un doveroso atto verso la Società e non ti nascondo che ho dato retta anche al sentimento, al cuore, perché, come ben sai, tre tappe, la  Mileto-Camigliatello Silano; Castrovillari-Matera e Matera-Brindisi, attraversano la mia Lucania. Particolarmente affascinante sarà la Castrovillari-Matera che attraverserà il Geoparco del Pollino, uno dei più interessanti e grandi d’Europa. Sarà una vera e propria scoperta per il resto d’Italia che avrà l’opportunità di vedere altri posti meravigliosi, come quelli dei comuni di San Severino, Viggianello, Francavilla, Terranova di Pollino, del Senisese, per discendere in picchiata verso il mare. Da lucano sento il dovere di pedalare al massimo, magari dopo aver fatto bene sull’Etna.

– Da quanto mi è dato capire, muori dalla voglia di rimontare in sella e ribadire il tuo indomito carattere e riaffermare la tua riconosciuta ed apprezzata professionalità?

– Ben detto, bisogna correre per vincere e, in più, da capitano dovrò triplicare gli sforzi.

Capito “il corsaro” di Montalbano Jonico che intenzioni ha? Ne guadagnerà il ciclismo e lo sport tutto.

Arrivederci Domenico, il prossimo 24 ottobre in Piazza Duomo.