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Qualità della Vita

Milano vince la gara di civiltà

Per il secondo anno consecutivo, Milano vince la speciale classifica "Qualità della Vita"

“Il Sole 24 Ore”, giornale della Confindustria, quello che tratta in modo specifico di economia, anche quest’anno, la settimana scorsa, ha pubblicato la speciale classifica delle città province italiane, dove si vive meglio. Per farlo, con indagine scrupolosa, ha basato la sua inchiesta su dieci fattori base, con ben novanta indicatori specifici, per avere un quadro molto esauriente e completo della società. I fattori sono: aumento degli abitanti; green e smart; ricchezza e consumo; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia e società; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero. Per ognuna di queste categorie, come le chiamava più precisamente Emmanuel Kant, il giornale milanese dà un voto, per farne, alla fine, la media che sancisce il vincitore finale. Milano, per la seconda volta consecutiva, vince il titolo di città prima per “Qualità della vita”, un secondo miracolo vero e proprio. Ultima è risultata Caltanissetta, agli antipodi, in tutti sensi. Bolzano, Trento e Aosta seguono a ruota, quando negli anni precedenti erano state le città che conducevano le danze. Roma sale di tre posizioni, pur risultando 18°, Napoli è all’81° posto, ma guadagna ben 13 posizioni, stessa cosa fa Bari che risale di ben 10 posizioni fermandosi al 67° gradino.
Abbiamo citato, per sommi capi, le posizioni delle città più indicative, per avere un quadro collettivo tra Nord e Sud, che rimane sempre la “lotta” perenne. Il Paese è fatto a scala, c’è chi scende e c’è chi sale, come si dice. Milano, per riconfermarsi al primo posto, ha dato fondo a tutte le sue potenzialità, con un ritmo molto più accelerato rispetto al resto d’Italia, che fa anche da indicatore dello stato di salute di una città, che ha avuto il coraggio di buttarsi a capo fitto su ogni opportunità che le sia stata concessa, per trarne il massimo profitto. Ha cambiato volto nel lavoro, l’indicatore più determinante, trasformando intere zone abbandonate in tante piccole città con grattacieli che hanno meravigliato gli stessi americani e vincendo il primo premio per quello più bello. Ha superato non pochi ostacoli politici per ridare vita a quartieri degradati progettando, al tempo stesso, nuove soluzioni abitative e riconversioni di vecchi stabilimenti in moderne location, senza consumare ulteriore suolo pubblico. La città della Madonnina ha sorpreso per il fattore green, il verde. Fino a pochi anni fa quando si parlava di verde a Milano, ridevano tutti. Inversione di tendenza con il sindaco Sala che, potremmo dire scherzando, abbia la fissa degli alberi. Li vuole in ogni posto fruibile, ne ha già fatto piantare, sotto i nostri occhi, migliaia e altre migliaia ne verranno messi a dimora durante questi mesi. Ha dedicato parecchia cura al recupero di ogni angolo della città, da cambiarne tante in meglio. Ha ridato respiro al suolo agricolo ed incentivato, cosa assai importante, anche i privati cittadini a rendersi attori essi stessi della manutenzione degli spazi pubblici, trascinando in questa operazione green parecchie aziende, che vogliono vedere il loro nome abbinato a questa rinascita verde, quasi a dispetto dei delatori di professione. Altri settori, già ben avviati, hanno ricevuto ulteriori impulsi, come nel lavoro stesso, la cultura e, cosa importante, nella lotta contro l’inquinamento dell’aria, che è la comune malattia di tutte le città e ora anche dei paesi. Il teleriscaldamento è stata la carta vincente, con la raccolta differenziata che supera il 70%, segno della educazione civica dei cittadini. Potremmo continuare ancora, ma l’idea che vi ho dato, da uno che vi ci abita da cinquant’anni, dovrebbe essere sufficiente per far capire che, più di ogni altra cosa, la carta vincente della città degli Sforza, dei Borromei, di Leonardo da Vinci e tanti altri, è la mentalità del fare, elemento fondamentale che ha contagiato chiunque vi sia arrivato, compreso il sottoscritto, fino a farlo diventare “milanese” nel modo di vivere. Altro, e non ultimo, fattore trainante è il turismo che, cosa strana, fa di Milano una delle mete più gettonate dai turisti, più di Roma, Firenze e Venezia. Questo favorisce anche la scelta di Milano come città in cui vivere tranquillamente, tenendo in debito conto le comuni criticità delle nostre zone.
Milano, cosa da non dimenticare, è anche una città bella che ti entra nel sangue lentamente, se ne sai apprezzare i valori, la storia, se la sai amare come merita. Non bisogna porla al centro della stucchevole diatriba Nord-Sud, ma piuttosto considerarla come sorella buona a cui guardare con sempre maggiore fiducia e dalla quale trarre anche insegnamenti preziosi. Perchè l’Italia è di tutti e se ognuno se ne fa una ragione, la nostra Penisola potrà vincere le sfide del futuro. Insieme.
di Giovanni Labanca