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Milan sempre più in difficoltà nonostante il vantaggio di Piatek

Juventus-Milan 2-1

Il Milan ci prova e, fino ad un certo punto, ha giocato anche una buona gara. Il vantaggio di Piatek ha illuso la tifoseria del Diavolo, tre punti allo Stadium valgono il doppio, tre per la classifica e tre per il morale. Ma nel secondo anticipo di ieri, Juventus-Milan ha raccontato altro. La Juventus non vuole rinunciare a fare la zebra piglia tutto, vincere lo scudetto con 6 giornate d’anticipo vale quanto quello vinto con cinque o con quattro o con due giornate d’anticipo, ma non per la Juve, anche i record hanno la loro valenza. Un 2-1 che nulla ha tolto al Milan, neppure qualche patata bollente utile a fare uscire da questa crisi di fine stagione, dalla sconfitta del derby il Milan non si è più ripreso nonostante Piatek, bene o male, continui a fare il suo dovere. All’Allianz Stadium i bianconeri ribaltano i rossoneri e si portano ad un passo dalla conquista dell’ottavo scudetto consecutivo. Dopo aver chiuso il primo tempo in svantaggio a causa del gol di Piatek subito al 39′, nella ripresa la Juventus ha ribaltato il risultato grazie ai gol di Dybala su rigore ma soprattutto grazie ad un super Kean. Con questa vittoria i bianconeri salgono a 84 punti, e si portano a +21 sul Napoli e quindi, in caso di sconfitta del Napoli contro il Genova, i bianconeri possono conquistare lo scudetto già questa sera. A rischio invece il quarto posto dei rossoneri nonostante la buona prestazione, come detto, e ancora una volta, a condannare il Diavolo sono gli errori dei singoli: il primo di Musacchio, che regala il calcio di rigore a Dybala che dal dischetto non sbaglia, il secondo di Calabria, che sbaglia la transizione in uscita innescando l’azione del gol di Kean. Inutile la rete di Piatek, che aveva portato in vantaggio la squadra di Gattuso. Da segnalare anche un clamoroso calcio di rigore non concesso al Milan nel primo tempo dal molto distratto Fabbri. Per i rossoneri si tratta della terza sconfitta nelle ultime quattro giornate: è crisi?
di Severa Bisceglia